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PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO: IL PARCO PIU' SORPRENDENTE D'ITALIA

Immagine del redattore: Alessandra SantiAlessandra Santi

Se non lo conoscete ancora, dovete assolutamente visitarlo!

Il Parco dei Mostri di Bomarzo, noto anche come Bosco Sacro nasce nel 1552 come "Villa delle Meraviglie". E’ un complesso artistico e culturale unico al mondo nella sua particolarità.

Il parco è situato in provincia di Viterbo ed è un vero e proprio capolavoro dell'arte e dell'architettura del XVI secolo. Il suo nome, Parco dei Mostri, deriva dalle statue giganti, dalle fontane e dalle grotte che lo popolano, tutte scolpite in pietra e ispirate alle creature mitologiche e fantastiche dell'epoca.


La storia del Parco

L'architetto Pirro Ligorio su commissione del principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino) progettò e sovrintese alla realizzazione, nel 1547, del parco, elevando a sistema, nelle figure mitologiche ivi rappresentate, il genere del grotesque.

La realizzazione delle opere scultoree fu probabilmente affidata a Simone Moschino.

L'Orsini chiamò il parco semplicemente "boschetto" e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese.

Nel 1585, dopo la morte dell'ultimo principe Orsini, il parco fu abbandonato e dimenticato per circa 300 anni. La vegetazione coprì e nascose tutte le opere. Poi nel 1954 Giancarlo e Tina Severi Bettini iniziarono a sistemarlo, lo aprirono al pubblico e passarono il resto della loro vita a restaurarlo.


Le cose più belle da vedere:

Le statue delle sfingi:

Queste due sfingi sono le prime cose che vedrete! Esse sono infatti posizionate all'ingresso del Parco.

Sono importanti perché, le scritte impresse su di esse rendono l'idea del significato che Vicino Orsini voleva dare al visitatore del Parco di Bomarzo. Il senso della prima scritta è che le installazioni del Sacro Bosco reggono il confronto con le sette meraviglie del mondo

CHI CON CIGLIA INARCATE/ ET LABBRA STRETTE/ NON VA PER QUESTO LOCO/MANCO AMMIRA/LE FAMOSE DEL MONDO/ MOLI SETTE.

La seconda scritta, più enigmatica e pertinente ad una sfinge, propone al visitatore una domanda, ovvero se tali opere furono realizzate per inganno o per arte.

TU CH'ENTRI QUA PON MENTE/ PARTE A PARTE/ ET DIMMI POI SE TANTE/ MARAVIGLIE/SIEN FATTE PER INGANNO/ O PUR PER ARTE


Statua di Ercole e Caco:

Qui è rappresentato uno dei temi ricorrenti in tutto il giardino:

LA LOTTA DEL BENE CONTRO IL MALE

La lotta tra Ercole l'eroe mitologico che uccide squartando a mani nude Caco.

Accanto alla statua c'è un'interessante scritta che ci spiega (in parte) il suo significato. "Se Rodi fu già del suo colosso pur di questo il mio bosco anco si gloria ed per più nun poter fo quanto posso" Se Rodi era la città dei 100 colossi questa statua (e tutto il parco) poteva tranquillamente appartenervi.



L'orca e la tartaruga:

Proseguendo la nostra passeggiata lungo il percorso del parco la nostra attenzione ricadrà tutta su questa tartaruga gigante che porta sul dorso la statua di una Nike (o forse di Giulia Farnese?)

Facendo ancora qualche passo vedremo


una grossa balena che emerge dalla terra.

I due animali sembrano fissarsi reciprocamente.

L'orca dai denti aguzzi raffigura il pericolo, mentre la tartaruga è simbolo di prudenza e di pazienza, stabilità e di longevità, ma anche l'attaccamento alla terra.

Nel suo complesso rappresenta l'unione tra la terra e il cielo. Il gruppo scultoreo è infatti il passaggio verso la purificazione e la donna alata è l'apice di questa trasformazione.


La casa pendente:

E' una delle maggiori attrattive del Parco, è un piccolo edificio costruito su un masso inclinato e perciò volutamente pendente; la particolarità è che gli interni hanno una pendenza irregolare (il pavimento non è a 90° rispetto ai muri), causando smarrimento e perdita dell'equilibrio in chi vi entra.

Si ritiene che originariamente l'entrata del Bosco fosse esattamente di fronte alla casa pendente.

Su una delle facciate della casa è ancora leggibile l'iscrizione:

ANIMUS QUIESCENDO FIT PRUDENTIOR ERGO

«L'animo tacendo diviene più assennato.»


Statua del Dio Nettuno:

Un grande piazzale scandito da enormi vasi in pietra, un tempo ornati da iscrizioni oggi non più leggibili, conduce alla maestosa statua di Nettuno.

Il gigantesco personaggio accigliato e barbuto seduto con alla destra un mostro marino con le fauci spalancate è però di dubbia attribuzione: c'è chi lo indica come Nettuno, il dio del mare, e chi invece lo ritiene Plutone, dio degli inferi.

Statua del Drago:

Più precisamente una viverna, ossia una creatura leggendaria rappresentata come un rettile alato, simile al drago dal quale differisce per la parte posteriore simile a un serpente con la coda uncinata. Questo spaventoso mostro lotta contro tre animali, non più riconoscibili ma presumibilmente un cane, un leone, ed un lupo

Statua dell'elefante:

Un maestoso elefante in assetto da battaglia che reca sulla schiena una grossa torre e nella proboscide tiene un legionario romano, quasi a volerlo stritolare.

Questa scultura sembra essere un omaggio all'impresa di Annibale durante le Guerre puniche.


Statua dell'orco:

La statua più celebre del Parco! Un grande faccione di pietra con la bocca spalancata, sulle cui labbra si legge la scritta OGNI PENSIERO VOLA.

È una camera scavata nel tufo alla quale si accede per mezzo di alcuni gradini: all'interno sono collocate delle panche e un tavolo. La forma interna dell'ambiente fa sì che le voci rimbalzino sulle pareti creando una eco dall'effetto spaventoso.

Qui una foto ricordo è d'obbligo!

Statua di Proteo o Glauco:

In posizione più dimessa rispetto al percorso principale, è visibile il primo vero Mostro del Parco, identificato come Proteo oppure Glauco.

Questa statua è un immenso mascherone antropomorfo con la bocca spalancata, che sembra emergere dalle viscere della Terra.


La panca etrusca:

L'appellativo di Panca Etrusca non si sa se sia stato assegnato dal Principe Vicino Orsini o dall' artista che ha realizzato l'opera. La scritta invece spiega il significato che Vicino ha voluto dare al Parco dei Mostri:

“Voi che pel mondo gite errando, vaghi/ di veder meraviglie alte e stupende, / venite qua dove son facce orrende / elefanti, leoni, orsi, orchi e draghi”.

Il tempio:

Leggermente isolato rispetto al percorso principale del Parco si trova questo piccolo tempietto costruito vent'anni dopo rispetto al resto del Parco in onore della moglie di Vicino Orsini, Giulia Farnese che probabilmente fu sepolta qui.

L'interno è costituito da una piccolissima aula circolare, nella quale la famiglia Bettini, che ha restaurato il complesso, ha posto una lapide dove sono sepolti i coniugi Severi Bettini, i due proprietari che riscoprirono e restaurarono il parco nel XX secolo. Questo tempio in un prato aperto è la conclusione ideale del viaggio dell’eroe nella selva.



MA NON E' FINITA QUI!

Consigli utili

Il Parco dei Mostri è perfetto per le famiglie, per gli amanti della storia e dell'arte, ma anche per gli appassionati di fotografia e per chi cerca una pausa dalla routine quotidiana. Inoltre, il parco si trova in un'area immersa nel verde e offre un'esperienza di contatto con la natura a 360 gradi.

All'interno del parco vi attendono dei bellissimi prati verdi su cui riposarsi, e un’area attrezzata all’ombra di alberi con panche e tavoli per un bel picnic!

Sono disponibili inoltre, diversi servizi tra cui un ristorante e un bar paninoteca, un bookshop e un negozio di souvenir e anche un'area giochi


Insomma, se avete voglia di un'avventura inedita e di tuffarvi in un mondo fantastico, il Parco dei Mostri di Bomarzo è quello che fa per voi!


Come raggiungere il Parco dei Mostri

Il Parco dei Mostri si raggiunge facilmente in macchina dalle uscita di Orte (da Sud) e di Attigliano (da Nord) dell’A1.

Con i mezzi pubblici non è facilmente raggiungibile anche se ci sono degli autobus Cotral che dalla stazione di Orte e di Viterbo raggiungono il paesino di Bomarzo.


Orari

Il Parco è aperto tutti i giorni dell’anno con orario continuato.

Da lunedì a domenica.

Nei mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio:

h 09.00 – 17.00

Da Marzo (con ora legale) a Settembre:

h 09.00 – 19.00

Ottobre: h 09.00 – 18.00

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

Costi

Biglietto intero 13,00 €

Bambini 8,00 €

Disabili 100% con disabilità motoria gratuito


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